Settant’anni fa il primo voto delle donne in Italia

Il 10 marzo 1946, in Italia le donne votarono per la prima volta. Si trattò di un voto per le elezioni amministrative di 400 comuni. Qualche mese dopo, però, le italiane furono costrette a scegliere tra Repubblica e Monarchia nel referendum del 2 giugno.

Per ottenere il diritto al voto le lotte iniziarono tra alla fine dell’Ottocento e inizio Novecento. Le donne incominciarono ad emanciparsi già dalla Prima Guerra Mondiale in cui presero il posto degli uomini che, impegnati al fronte, non potevano svolgere mansioni riservate solo a loro. Quindi le donne iniziarono ad avere una posizione centrale all’interno della famiglia. Nel 1922 il socialista Modigliani presentò una proposta di legge per il diritto al voto femminile che però non venne approvata. Nel 1946 oltre al diritto al voto, venne approvato anche il diritto all’elettorato passivo e inoltre un gruppo di donne venne eletto all’Assemblea Costituente. Qualche anno dopo vennero approvate anche altre leggi: nel 1950 la legge sul congedo della maternità, nel 1974 la legge sul divorzio e nel 1981 venne cancellata la legge sull’aborto del 1978.

Maria Pia Macolino

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